Abbiamo letto e recensito la nuova edizione del testo di Elio Carmi, direttore di Carmi & Ubertis Milano. Ha esordito come graphic designer, realizzando progetti di corporate identity, packaging design, editorial design e space design. Ha lavorato per brand illustri, del calibro di Aperol, Dainese, Nestlé, Ferrero e tanti altri.
Il suo “Branding design oriented” ci ricorda che il mestiere di chi si occupa di comunicazione creativa ha infinite possibilità e che prima di tutto deve basarsi su una capacità di lettura, deve essere quindi sensibile al reale. Racconta i processi della creatività legata a marchi e prodotti, aiutandoci a capire da dove provengono molte espressioni che ci circondano oggi.
La prima parte del volume è dedicata al modello di branding e descrive approfonditamente gli aspetti che lo compongono. Tratta la Star Strategy di Jacques Séguéla, che considera il prodotto come un individuo avente un corpo, un carattere e uno stile. Questi tre elementi, secondo l’autore, coincidono perfettamente con i tratti distintivi di una star, che deve essere convincente, seducente e duratura.
La seconda parte del testo tratta, invece, dell’influenza che particolari condizioni socioculturali e l’incontro tra determinate culture hanno sul modo di pensare la brand. Ne emerge che in un mondo globalizzato le aziende sentono l’esigenza di comunicare in maniera distinta la propria identità e per far ciò devono tener conto dell’importanza dei propri valori fondativi ma, al tempo stesso, essere in grado di adattarsi alle trasformazioni del contesto esterno, del mercato.
La terza parte, infine, completa il percorso offrendo alcune schede di eccellenti “uomini di progetto” che nel mondo del design, attraverso il loro pensiero, il loro modo di approcciare e di realizzare il progetto, hanno influenzato il nostro modo di fare branding. Tra questi Herbert Bayer, Saul Bass, Walt Disney, Milton Glaser, Leo Lionni e Paul Rand.
Ne consigliamo la lettura!
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